Ubaldo Arata
«Arata
era un uomo assolutamente eccezionale. Abbiamo fatto "Roma città
aperta" in condizioni che un altro operatore si sarebbe rifiutato
di girare» Sebbene
di volta in volta ricorrano voci di crisi il cinema continua ad essere
uno dei divertimenti preferiti, eppure, nonostante la sua attualità
i suoi esordi sembrano ormai relegati in un passato mitico. A questo
passato quasi leggendario appartiene anche un ovadese: Ubaldo Arata.
(...) Paolo Bavazzano, Da "Cabiria" a "Roma Città aperta", un ovadese nel mondo del cinema, URBS, gennaio 1987 numero unico, pp. 12-13 (2 pp. in pdf 0,68 MB) Paolo Bavazzano, Dai fasti di Cinecittà alla nascita del neorealismo; un ovadese nel mondo del cinema, URBS, aprile 1987 numero unico, pp. 22-24 (3 pp. in pdf 0,91 MB) Le due ricerche riunite in un unico file pdf in qualità di stampa superiore (9 pp. in pdf 1,41 MB) Nuccio Lodato, Ubaldo Arata: due centenari e due cinquantenari, URBS, Anno XI n.2 giugno 1996, pp. 91-99 (9 pp. in pdf 2,51 MB) Paolo Bavazzano, Quell'estate a Cremolino con Orson Welles, URBS, Anno XVIII n.2-3 giugno-settembre 2005, pp. 119-122 (4 pp. in pdf 0,85 MB) Ivo Gaggero, Cinema italiano anni ‘20: la crisi, il regime, il genovese Stefano Pittaluga e l’ovadese Ubaldo Arata, URBS, Anno XXIV n.2 giugno 2011, pp. 112-123 (11 pp. in pdf alta qualità 0,77 MB) Ivo Gaggero, Cinema italiano anni ‘30: il sonoro, il regime, la Cines, l’intellettuale Emilio Cecchi e l’ovadese Ubaldo Arata, URBS, Anno XXV, (a puntate): n.1 marzo 2012, pp. 72-79; n.2 giugno 2012, pp. 159-164; n.4 dicembre 2012, pp. 304-305 (18 pp. in pdf alta qualità 0,86 MB) |