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          Dalla 
            presentazione:
          UN 
            ANNO DOPO
            Guardare la vita: così Mario Canepa ha suggerito di intitolare 
            questo libro, e mi sembra un titolo azzeccatissimo.
            Perché è un libro da guardarsi più che da leggere. 
            Una sorta di album da sfogliare per ritrovare Marcello, in qualche 
            caso, per ritrovarsi insieme a lui. Sono immagini scattate per lo 
            più da me, irriducibile “paparazza”, per alcuni 
            forse importuna (non a tutti piace essere fotografati) ma in questo 
            caso meritevole - me lo dico da me - di aver messo insieme, quasi 
            a “futura memoria” questa iconografia.
            Per chi ha conosciuto Marcello saranno familiari le immagini dei treni 
            e delle stazioncine della sua infanzia; come più tardi, quelle 
            dei calzoni alla zuava suoi, e dei compagni delle magistrali. O ancora 
            quelle di Milano, delle prime esperienze giornalistiche e editoriali; 
            e infine quelle di Campale, dei viaggi, degli incontri, degli amici, 
            dei giorni sereni, e del sereno tramonto.
            Un grazie dunque prima di tutto all'amico Mario che ha saputo trarre 
            da una quarantina di album le foto più significative, assemblandole, 
            dando loro un ritmo, oltre un senso compiuto. Operazione non facile: 
            ma si sa che per Mario era proprio quel che ci voleva per stimolare 
            la sua creatività.
            Marcello ha avuto molti amici, e sarebbe lungo ringraziarli tutti, 
            mi limiterò a ricordare Francesco De Nicola, il primo ad aver 
            dato l’avvio a diverse ristampe dei suoi libri, oltre averne 
            scritto e parlato in molte occasioni: ed infine Giovanni Capecchi, 
            ultimo “biografo” di Marcello, la cui presenza ed amicizia 
            sono stati importanti per lui e certo hanno contribuito a distolglierlo 
            dal pensiero, che certo dovette essersi fatto assillante negli ultimi 
            tempi, della fine.
            Questo album vuole essere - per chi l’ha conosciuto e per chi 
            avesse voglia di conoscerlo - un piccolo ricordo “visivo” 
            di Marcello, uomo e scrittore.
          
            Camilla Salvago Raggi